Lo scorso 1 maggio 2021 è apparso sulle pagine di The Lancet, la più autorevole rivista medica a livello internazionale, un articolo in cui si parla dell’importanza del fumetto come strumento educativo.
L’articolo, che potete leggere sopra, prende spunto dall’utilizzo del fumetto come metodo di contrasto al razzismo, estendendo successivamente il concetto a vari aspetti importanti della medicina, della educazione sanitaria e della promozione della salute.
Tutto questo va a conferma della giusta visione che nel 2009 ha portato Renato Genovese, Emanuele Vietina e il Dottor Raffaele Domenici ha creare il progetto “Il Giornalino della Pediatria“.
Una collaborazione tra la nostra Associazione Area Performance, Lucca Crea e il reparto pediatrico di Lucca che ha permesso di realizzare un percorso dedicato alla “consapevolezza informata”, già iniziato tra il 2004 e 2007 con gli albi Gugo e Guga dello Studio Genovese.
Proprio il Dottor Raffele Domenici ci ha gentilmente risposto ad alcune domande proprio su questo tema:
Come si può valutare l’importanza educativa del fumetto?
Come forma narrativa facilmente riconoscibile il fumetto rappresenta uno strumento potente nell’educazione, può contribuire a una crescita della coscienza critica e può rappresentare uno stimolo per l’approfondimento e la riflessione su vari temi, siano essi di carattere sociale, sanitario, ecologico, ecc.
Combinando elementi testuali e visivi per creare le narrazioni il fumetto comunica sinteticamente informazioni ed evoca risposte emotive, bilanciando leggerezza e serietà.L’immediatezza con cui coinvolge il lettore costringe a confrontarsi con gli argomenti, i personaggi, la storia; tuttavia, dato che l’interpretazione delle immagini è lasciata allo spettatore, crea opportunità per l’interpretazione personale e i confronti interpersonali.
In medicina da tempo è riconosciuto come strumento utile per la capacità di rappresentare l’esperienza della malattia, per favorire l’educazione sanitaria, la promozione della salute, la consapevolezza informata.
Com’è nato il progetto del giornalino della Pediatria?
Il progetto è nato dalla necessità di contribuire a sollecitare l’attenzione dei ragazzi, con uno strumento e un linguaggio immediato e facilmente accessibile, su temi relativi alla promozione della salute e alla consapevolezza informata di scelte e comportamenti, per sensibilizzare su come prendersi cura di sé, per aumentare il benessere e prevenire le patologie.
Le storie hanno lo stesso protagonista per mantenere una continuità narrativa e sono dedicate ai più importanti temi della prevenzione, agli stili di vita per informare e aiutare i ragazzi a prendersi cura della propria salute.
Non tutti ancora sanno che l’insorgenza delle principali e più invalidanti patologie croniche si può evitare del tutto o ritardare di molto, facendo attenzione ad alcuni determinanti fattori di rischio per la salute, come il fumo, l’alcol, la sedentarietà, l’alimentazione non corretta, l’abuso di sostanze, il mancato rispetto di norme igieniche.
Cosa significa la pubblicazione di un articolo come questo su una rivista importante come The Lancet?
The Lancet è una delle più importanti riviste mediche internazionali. La pubblicazione di un lavoro come questo è il riconoscimento anche in ambito scientifico dell’importanza fondamentale del fumetto come strumento educativo, ma anche come elemento di riflessione e di discussione su temi ancora più ampi e molto sentiti, quali la disparità nell’accesso alle cure e la mancanza di equità nell’assistenza sanitaria, diversa anche in base alle etnie e al livello culturale, argomenti affrontati in alcuni fumetti presi in considerazione nell’articolo.
La conclusione del lavoro sottolinea come l’azione formativa del fumetto possa contribuire a sviluppare un percorso verso la giustizia e l’uguaglianza all’interno della medicina e dell’assistenza sanitaria.
Il progetto del , di cui potete trovare qui tutti i numeri, continua ancora oggi e anzi negli ultimi anni, grazie alla collaborazione della ASL Toscana Nord-Ovest, si sta iniziando ad espandere in tutto il territorio Toscano.



Ciruelo è un amante della natura e non perde occasione di rappresentarla nei suoi lavori, apprezzati ed esposti in varie città d’Europa, Stati Uniti e Sud America. Riconosciuto internazionalmente come il Maestro dei Draghi, l’artista ha impressionato il grande pubblico con le “Petropictos”, opere in cui ha trasportato le sue potenti suggestioni “high fantasy” direttamente su pietra. Dall’Argentina alla Spagna, passando per Lucca Comics & Games, questo documentario racconta la straordinaria vita dell’illustratore fantasy.
Oggi gli artisti che si occupano di arte fantastica per l’editoria vengono chiamati illustratori. Ma poco importa la definizione: gli illustratori “fantasy”, italiani e internazionali, sono gli eredi di una lunga tradizione che ha dato forma nei secoli a centauri, draghi e sirene, la stessa tradizione che ha visto le gesta di illustri predecessori come Bosch, Blake, Dalì, Rossetti e molti altri. Luca Beatrice, critico d’arte, e Paolo Barbieri, illustratore fantasy, dialogano sulle arti passeggiando nelle suggestive sale della GAM di Milano.

Solo l’ultima settimana hanno infatti raggiunto con le spese oltre 350 persone. Un grande lavoro, possibile solo grazie alla solidarietà di ciascuno.

Mattatori della serata, il direttore di Lucca Comics & Games Emanuele Vietina e il director of art Cosimo Lorenzo Pancini, insieme a importanti esponenti del mondo del fumetto e del fantasy come Paolo Barbieri, Federico Bertolucci, Daniele Caluri e Lucio Parrillo, David Messina e Andrea Musso, Alberto Pagliaro e Ivan Cavini, che si sono collegati dalle loro case o intervenuti in chat, aggiungendo all’asta alcune opere realizzate a sorpresa appositamente per il pubblico dell’evento e che quindi sono state aggiudicate al momento. Firmati da Paolo Barbieri e da Lucio Parrillo il bellissimo drago battuto all’asta per 1.013 euro, e l’emblematica infermiera – omaggio al personale sanitario che si sta battendo in prima linea in questi giorni – aggiudicato ad un fan per 1.251 euro.

